UNA LECTURA RECOMENDABLE

Redacción CAL
20/11/2018
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Il_giorno_del_Giudizio

 

Acaba de ser publicado por Ediciones PIEMME (de Mondadori Libri S.p.A) un libro de 280 páginas, muy oportuno y clarificador, cuyos autores son los periodistas italianos Andrea Tornielli y Gianni Valente. Bajo el título de “Il Giorno del Giudizio” y el subtítulo “Conflitti, guerre di potere, abuso e scandali. Cosa sta davvero succedendo nella Chiesa” introduce ya la temática del volumen, con documentos y exclusivos testimonios inéditos sobre el caso Viganò, sus invectivas impertinentes y desgraciadas contra el Papa Francisco.

El libro es fruto de una investigación muy seria, bien documentada, que arroja luces sobre “la larga guerra que se combate en los años del pontificado del Papa Francisco”.

Ayudando a desvelar muchas operaciones mediáticas que forman parte de una estrategia tendiente a confundir a los fieles, dividir a la Iglesia y desacreditar al Sucesor de Pedro y Vicario de Cristo, presionando incluso para que presente su renuncia. Según los autores, en el intento absurdo de “tratar como herético al Papa Francisco” opera una “red político-económica internacional (…) aliada con sectores de la Iglesia estadounidense y con apoyo también en los palacios vaticanos”.

Se adjunta a continuación la ilustrativa Introducción de este libro, del que se recomienda su lectura, pues será nueva ocasión y motivo para suscitar una reafirmación de la comunión afectiva y efectiva con el Sucesor de Pedro, el Santo Padre Francisco.

                                            

INTRODUCCIÓN

Chi è il grande Accusatore?

L´annuncio è arrivato a sorpresa a mezzogiorno di un sabato di settembre. È arrivato quasi “annegato” in mezzo ad altri comunicati e avvisi, anche se ciò non diminuisce la sua drammaticità. È un annuncio rivelatore di quale sia, nello sguardo di papa Francesco, la partita che si sta giocando all´interno della Chiesa cattolica durante il sesto anno del suo pontificato. C´è in atto un attacco “demoniaco” che mira a dividere la Chiesa stessa, piagata dallo scandalo degli abusi di potere, di coscienza e sessuali perpetrati da sacerdoti e religiosi su minori e adulti vulnerabili. Ma colpita anche da operazioni politico-mediatiche tutte interne agli apparati ecclesiastici che cercano di demolirla attraverso la messa in stato d´accusa del pontefice e il tentativo di costringerlo a dimettersi. Attacchi che non hanno precedenti storici recenti.

Per questo Francesco, appellandosi direttamente al popolo di Dio, ha chiesto i fedeli di tutto il mondo di pregare il rosario nel mese di ottobre per “proteggere la Chiesa dal diavolo, che sempre mira a dividerci da Dio a tra di noi”. Lo ha fatto, il 29 settembre 2018, nel giorno in cui si celebra la memoria liturgica dei tre santi arcangeli e in particolare di San Michele, che nel Libro dell´Apocalisse conduce la battaglia contro il drago, il demonio, e lo sconfigge. Lo ha fatto riportando in auge due antiche preghiere, una alla Madonna e una allo stesso san Michele.

È una iniziativa che indica quanta sia la preoccupazione del vescovo di Roma per la piaga degli abusi sui minori, ma anche per l´innalzarsi del livello degli attacchi contro lo stesso papa e vescovi, con l´uso strumentale dello scandalo pedofilia per combattere vere e proprie battaglie di potere nella Chiesa. L´apello di Francesco arriva un mese dopo la clamorosa richiesta di dimissioni con la quale l´arcivescovo Carlo Maria Viganò, ex nuncio apostolico negli Stati Uniti, ha concluso il suo atto d´accusa contro il papa.

“Il Santo Padre” si legge nel comunicato diffuso dalla Sala stampa della Santa Sede “ha deciso di invitare tutti i fedeli, di tutto il mondo, a pregare il Santo Rosario ogni giorno, durante l´intero messe mariano di ottobre; e a unirsi così in comunione e in penitenza, come popolo di Dio, nel chiedere alla Santa Madre di Dio e a San Michele Arcangelo di proteggere la Chiesa dal diavolo, che sempre mira a dividerci da Dio e tra di noi.

Nei giorni scorsi, prima della sua partenza per i Paesi Baltici, il Santo Padre ha incontrato padre Fréderic Fornos S.J., direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera per il papa; e gli ha chiesto di diffondere in tutto il mondo questo suo appello a tutti i fedeli, invitandoli a concludere la recite del Rosario con l´antica invocazione Sub Tuum Praesidium, e con la preghiera a san Michele Arcangelo che ci protegge e aiuta nella lotta contro il male (cfr. Ap 12,7-12).

"La preghiera" –ha affermato il pontefice pochi giorni fa, l 11 settembre, in un´omelia a Santa Marta, citando il primo capitolo del Libro de Giobbe "è l´arma contro il Grande Accusatore che “gira per il mondo cercando come accusare”. Solo la preghiera lo può sconfiggere. I mistici russi e i grandi sante di tutte le tradizioni consigliavano, nei momenti di turbolenza spirituale, di proteggersi sotto il manto della Santa Madre di Dio pronunciando l´invocazione Sub Tuum Praesidium.

L´invocazione Sub Tuum Praesidium recita così:

(en latín)

Sub tuum praesidium confugimus,

Sancta Dei Genitrix.

Nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus,

sed a periculis cunctis libera nos semper,

Virgo Gloriosa et Benedicta.

(en italiano)

Sotto la tua ptotezione cerchiamo rifugio,

Santa Madre di Dio.

Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,

ma liberaci da ogni pericolo,

o Vergine Gloriosa e Benedetta.”

 

“Con questa richiesta di intercessione” si legge ancora nel comunicato vaticano “il Santo Padre chiede ai fedeli di tutto il mondo di pregare perché la Santa Madre di Dio, ponga la Chiesa sotto il suo manto protettivo; per preservarla degli attacchi del maligno, il Grande Accusatore, e renderla allo stesso tempo sempre più consapevole delle colpe, degli errori, degli abusi commessi nel presente e nel passato e impegnata a combattere senza nessuna esitazione perché il male non prevalga.

Il papa ha chiesto anche la sua recita del Rosario durante il mese di ottobre si concluda con la preghiera scritta da Leone XIII:

(en latín)

Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio;

Contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium.

Imperet illi Deus, supplices deprecamur,

Tuque, Princeps militiae caelestis,

Satanam aliosque spiritos malignos,

Qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo,

Divina virtute, in infernum detrude. Amen.

(en italiano)

San Michele Arcangelo, difendici nella lotta:

sii il nostro aiuto contro la malvagità e le insidie del demonio.

Supplichevoli preghiamo che Dio lo domini

E Tu, Principe della Militia Celeste,

con il potere che ti viene da Dios,

incatena nellínferno Satana e gli spiriti paligni,

che si aggirano per il mondo per far perdere le anime.

Amen.”

La preghiera a san Michele Arcangelo fu scritta nel 1884 da papa Leone XIII dopo aver avuto una visione al termine di una messa celebrata in Vaticano alla quale aveva assistito. Papa Pecci aveva “visto” la Chiesa sotto attacco demoniaco. Subito dopo averla composta, Leone XIII la fece stampare e spedire a tutti i vescovi del mondo. Nella sua forma breve veniva recitata in ginocchio alla fine di ogni messa fino al settembre 1964, quando l´istruzione Inter Oecumenici, la prima applicazione della riforma liturgica del concilio, la abolì.

“Le divisioni sono l´arma che il diavolo ha più alla mano per distruggere la Chiesa da dentro” aveva detto papa Francesco due anni fa. E nelle settimane successive alla pubblicazione del dossier Viganò ha aggiunto: “Con le persone che cercano soltanto lo scandalo e la divisione”, dinanzi ai “cani selvaggi” che cercano la guerra e non l pace, l´unica strada da percorrere è quella del silenzio” e della “preghiera”.

Ciò a cui stiamo assistendo nella Chiesa non è soltanto l´emergere del mystrium iniquitatis, del mistero del male e del peccato che la sconquassa dall´interno e che è sempre esistito. La novità dei nostri tempi è il venir meno, proprio nella Chiesa e anche in alcuni dei suoi pastori, della coscienza di ciò che la Chiesa è, e della certezza di ciò sui cui si fonda. Il funzionalismo, il confidare nelle strategie di marketing, l´infatuazione per i nuovi social media, il confondere la Chiesa con una corporation il cui amministratore delegato è sottoposto al voto di gradimento degli azionisti e i cui manager possono essere licenziati su due piedi; il moltiplicarsi di “pulpiti mediatici” che si ergono a giudici di tutto e di tutti dopo esseri autoassegnati il compito di custodi della dottrina; l´uso e l´abuso spregiudicato, strumentale e selettivo dei crimini e dei peccati commessi di uomini di Chiesa per combattere sporche battaglie di potere, spesso senza alcuna preoccupazione per le vittime e la loro richiesta di giustizia.

È un avvitamento autoreferenziale e distruttivo quello che sta divorando la Chiesa. Le pagine che seguono rappresentano un tentativo di aiutare il lettore a distinguere tra verità, mezze verità e l´interessata disinformazione propagata anche da diversi sedicenti “media cattolici”, pero accompagnarlo a comprendere ciò che sta veramente accadendo. E soprattutto, rappresentano un tentativo di leggere la realtà a partire da uno sguardo evangelico: l´unico che permette di non perdere la speranza e di intravedere la luce alla fine del lungo tunnel. Quello sguardo che con fatica, non compresi e spesso anche traditi dai loro stessi amici, hanno cercato di indicare gli ultimo due pontefici, Benedetto XVI e Francesco.